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Nel 1780 Camillo Morigia fu incaricato dal cardinale Legato Luigi Valenti Gonzaga di ricostruire il ravennate sepolcro dantesco, che giaceva in stato di desolante abbandono in una fase di rinascente fortuna del poeta Dante. Il sepolcro, progettato da Morigia secondo linee classiche fra antico e moderno, venne inaugurato nel 1782 e fu un'importante tappa del percorso che vide la politica riformistica del Valenti Gonzaga modificare significativamente l'immagine dell'antica città bizantina: fra il 1778 e il 1786 Camillo Morigia, per impulso del Valenti Gonzaga, realizzò infatti, oltre alla tomba di Dante, i magazzini del porto e la dogana di mare, le nuove scuole pubbliche, la facciata del pubblico orologio nella piazza principale di Ravenna, la strada Ravegnana per Forlì e l'Arco Nuovo di Porta Sisi, eretto in onore del Legato. I libri, le incisioni, i disegni di progetto del sepolcro dantesco raccolti nella sua biblioteca, questi ultimi esposti e pubblicati integralmente in questo lavoro, testimoniano l'attività di confronto con le fonti antiche e con i nuovi modelli di un'architettura che si voleva "semplice e nobile". Questo volume, che propone oggi una rinnovata chiave di lettura del tempietto dantesco di Camillo Morigia, è frutto di un evento espositivo che viene organizzato dalla Biblioteca Classense in occasione dei 750 anni dalla nascita di Dante.